CAPITOLO III.
-259
«capo il gran collettore». Il Brizio (Not. scavi, I, 1892), di cui ho qui riferite le parole, opina che tutta quella serie di minori cunicoli visibili sul lato sud-est del colle alimentassero un collettore grande principale, corrente da ovest ad est e che 1' area soprastante fosse lasciata libera e scoperta « af-« finché le acque piovane che in essa cadevano, potessero, « passando attraverso gii strati di ghiaia, venire assorbite e « raccolte nei detti cunicoli, fungenti perciò da galleria fil-« frante, e riversate in seguito nel grande collettore».
Allo stesso scopo di raccogliere le acque piovane egli crede servissero i pozzi rivestiti d'intonaco signino, messi a luce nella stessa località dagli sterri per 1' estrazione della ghiaia. Un collettore consimile a quello dei Cappuccini, della stessa costruzione muraria, si scoperse nella parte occidentale, sotto la Rocca di Capo d'Atri, ossia nella direzione dell' impluvio del campidoglio o fortezza civica atriana, secondo la nostra supposizione (Cherubini, Not. scavi, 1877, pag. 217). «Quivi « esiste una grandiosa fontana a tre bocche, della cui costru-« zione antichissima, fatta cioè a grandi blocchi quadrati, so-« pravanza ancora un considerevole tratto di muro. Anche il « pavimento costituito di grossi pietroni poligonali, di un cal-« care compatto del luogo, ed un colossale abbeveratoio mo-« nolite per le bestie, lungo quattro metri, largo un metro ed « alto m. 0.80, ricavato da un sol blocco del calcare sopra-« detto, risalgono senza dubbio all'epoca romana. Presso questa « fontana doveva esistere un santuario, perchè in vari tempi « i contadini del luogo, durante i lavori agricoli, trovavano « terrecotte votive, membri virili, teste e piedi umani, le quali « in passato andavano qua e colà disperse » (Brizio, Not. scari, 1901, pag. 185). Tra le macerie furono ritrovate tre anfore, di cui una diota inscritta a graffito, e due anepigrafi e ad un sol manico. Ancora da notarsi l'acquedotto della fonte detta Canale che tuttora serve allo stesso scopo e scende dal soprastante colle dei Torroni, dove ergevasi un tempio, come vedemmo. La situazione di Atri, lontana dalle sorgenti, cir-