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HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO III.
   -271
   « cotta, nel quale erano stati deposti molti doni votivi e che « esso nell'età barbarica fosse stato distrutto e spogliato degli « oggetti più preziosi che conteneva e poscia incendiato. « Dell' incendio, il quale dovette essere violentissimo, appa-« rivano chiare le tracce nelle terre arrossate, ecc., nelle ce-« neri e carboni », ecc. La maggior parte dei grandi tegoloni in terracetta ha impresso sullo spessore dell' embrice la sigla H (F) rammentata di- sopra, la quale trova perfetto riscontro nei bollo terzo del mio museo. « Alla decorazione in « terracotta spetta un frammento di fregio a gola con la rap-« presentazione dei grifi e degli arimaspi. Il grifo era rap-« presentato con testa leonina di fronte e le ali spiegate. « L'arimaspo, vestito all' orientale cioè con brache, e caduto « sul ginocchio sinistro, inalza sul capo il braccio sinistro in-« filato nella pelta, mentre colla destra, ora mancante, strin-« geva la spada oppure la lancia ». Tra i numerosi doni votivi delle fovisse o fa,visse, da fovea (fossa) - lo scavo presente, dice il Brizio, reca una splendida conferma alle notizie degli antichi scrittori sull' uso di queste fosse, uli reponi erant solita ea quae in tempio vetustate erant facta inutili a- - erano rappresentati molti membri del corpo umano. Tra questi, fra i più interessanti, un piede calzato di una caliga di forma rara ed una specie di borsa con « un'apertura leggermente « ondulata come di bocca umana », un utero o una vagina femminile ; nell' esemplare di Atri, a differenza di altri, meglio osservansi le note anatomiche, che giusta il prof. Stieda di Konigsberg (.Anatomish-archàologische Studien, Wiesbaden, 1910) denoterebbero la vagina. Quasi tutte le statuette ritrovate, dodici su quattordici, sono femminili « in lunga veste « con manto sovrapposto, e per la posa e l'atteggiamento, se « non per l'eleganza, ricordano le cosi dette statuine tana-« grae e più ancora quelle simili recentemente rinvenute al « Foro Romano » (Not. scavi, 1890, pag. 181, fìgg. 35 e 36). Inoltre si trovarono quattro fusaiuole biconiche. Tutti questi indizi femminei messi in relazione colla situazione del tempio