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HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO III.
   -279
   Mosaici. — Nella descrizione sotterranea della città abbiamo toccato dei residui di questa splendida arte dell' antichità, che si rinvennero in Atri. Ma dobbiamo ancora osservare quanto antica sia 1' opera musiva atriana come ci attestano il Mommsen ed il Garrucci a proposito dell' esemplare inscritto (Corp., 5031), nel quale si fa parola dei duumviri della colonia, e già da noi commentato al suo luogo pel contenuto epigrafico. Il Mommsen pone senza alcuna titubanza l'iscrizione ed il pavimento tra le opere della Repubblica prima della morte di Cesare. Il Garrucci (Si/Il. 2310) per di più prende occasione da detto musaico per correggere Plinio che aveva dichiarato (lib. XXXVI, 25) Siila autore o meglio propagatore in Italia di tal genere di lavoro « Rine iterimi dedu-«cas... quantum delirarint delirarentque qui operis tessel-« lati in Italia Sillam faciunt auctorem, prave in liane rem « udì: acato Plinti loco...-». Il prezioso musaico è tuttora visibile, incastrato nell' atrio del palazzo civico. Ultimamente lo riosservò il eh. prof. T. Casini 1 pel futuro Corpus In-scriptionurn medii nevi; egli, pur dichiarando la cosa dubbiosa, venne a diversa sentenza, opinando che dovesse appartenere, circa l'età, a quella del basso Impero. I caratteri arcaici dell' iscrizione sono però messi ben in luce dal professor Sogliani. 2 Sembrami quindi non possa pensarsi che all' età republicana, come giudicarono il Mommsen ed il Garrucci.
   CAPITOLO II.
   Agricoltura, industria e commercio.
   I. Agricoltura. — L' atriano era allora, come più tardi, come oggi, un popolo essenzialmente agricolo. Questo peculiare carattere gli derivava dalle sue origini sabine, come abbiamo visto nel libro della civiltà picena. L' agricoltura
   1 Rio. Abruzzese, YIII-IX, 1907, pag. 425.
   2 Arch. Slor. prov. Napoletane, II, p. 589.