CAPITOLO III.
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« città di Hadria, dimostrano che questo vocabolo, un tempo « tenue, veniva considerato medio ; della quale mutazione « certamente la lingua latina offre altri esempii, come il vo-« cabolo quadraginta e simili, derivato da quattuor. Perfe-« zionatasi la lingua latina, questa ammise la sola forma Ha• « dria, che vedesi in tre titoli, ecc. La città situata alle foci « del Po ed ascritta alla tribù Camilla, alla quale gli antichi « sogliono riferire il nome del mare Adriatico, di essere detta « Atria altrove dimostrai (voi. V, pag. 220; aggiungi la la-« pide, voi. VI, n. 2375, a. 1, 19); 1 pertanto per distinguere « le due città non occorre alcuna indicazione. In quella di « cui trattiamo (la picena) gli abitanti son detti Hadriani » (Polyb. 3, 88, ecc. Livio 22, 9, ecc.).
Qui cade la nota, la quale dice : « Tuttavia nei libri che « abbiamo non raramente può dubitarsi di quale delle due « città s'intende parlare. Ciò che delle galline adriane {de « Hadrianis gallinis) Plinio riferisce, che sia da rapportarsi « alla città presso il Po, si raccoglie da Stefano di Bisanzio ; « le adriane anfore (Hadrianae ampìiorae) dello stesso autore « a quale delle due appartengono, non so ».
Ora Plinio, come esattamente riporta il Mommsen, nei due luoghi, ha il nome della città colla H e l'aggettivo colla terminazione polibiana e liviana in anus, e propriamente Hadrianis e non Atrensibus ed Atriatibus, come sempre si son chiamati i cittadini di Atria o Adria veneta, e come li chiama Varrone. Perchè dunque il Mommsen al momento di applicare la sua teoria, dimostrata vera filologicamente, epigraficamente, ed anche sulla traccia degli scrittori tituba e non vi si attiene ? Evidentemente egli è rimasto incerto per la quistione del mare, che nella sua storia di Roma (voi. I, lib. II, cap. IV) esplicitamente dichiara essere stato appellato dalla città padana, Atria, città nera. A noi sembra, come abbiamo altrove dimostrato, che il mare ebbe il nome
i Cfr. anche De Vit., op. cit., pag. 11, voi. I.