288 LIBRO V - CIVILTÀ E COLTURA ATRI ANO-ROMAN A
Dioscoride ed altri, per il nostro porto del Matrino. Di qui ancora saranno partiti per l'opposta sponda quei firmissimi vasi, quelle solide ceramiche nostrane, che i Greci paragonavano alle corcirane, di cui qualcuno il fondo del mare ci ha conservato e rigettato sulla spiaggia, donde era forse partito.
Un' altra industria ed un altro commercio forse facevasi da noi : la fabbrica di barche e battelli e l'esportazione del legname. Siamo indotti a pensarlo dagli emblemi nautici, massime dell' àncora, impressi sulle monete, e dal tributo marinaro che Roma, come abbiamo visto, raccoglieva fin dalle guerre puniche da tutte le colonie costiere, massime se latine. La congettura sull' esportazione del legname siamo indotti a farla per la grande abbondanza che doveva esser-vene, dalla confluenza del Vomano col Mavone alle falde del Gran Sasso, e pel bisogno che ne aveva Roma pel rifornimento della flotta.
Un' industria connessa ad un commercio antichissimo, precedente la stessa conquista romana ma che dovè continuare ben innanzi, forse tino al termine dell' epoca antica, era quella dell' estrazione del sale alle foci del Salino. E ben ovvio il credere che i pastori del versante appenninico-adriatico di qui traessero il sale necessario agli armenti. La via di quel commercio ci è così chiaramente indicata dall' omonima via, che non occorre dirne altro.
CAPITOLO III.
Onomastica gentilizia.
I. Dizionario epigrafico gentilizio. — Porremo fine a questa nostra non leggiera fatica intorno all'antica Hatrìa colla rassegna, prima, dei casati che vi fiorirono, e poi, dei più illustri individui di tali stirpi che nell' età classica la resero insigne.