298 LIBRO V - CIVILTÀ E COLTURA ATRIANO -ROMANA
Ienuakia (90)
Litatus (205) da Lupus (nostro)
Rufus (54-56) Sabinus (39-213)
Maxima, Maximus, Maxumus (70-72-29) Salvia (98-118)
Modestus (93) Norbakus (271) Octavius (208) Petkonius (61) philoni (150) Pohlicius (33) Primus (255)
Priscus (256) Quarta (66)
Satuknixus (214) Secuxda (40) Secuxdus (264) Servilius (169) Seveiìius (268) Suuricius (119) Tertius )67) Tettius (273) Volusio (81)
Faremo ora alcuni brevi cenni delle genti e famiglie romano-latine, che i marmi inscritti di esse rimastici, ci autorizzano a credere che trassero da Atri le loro origini oppure che immigrarono in Atri come.coloni.
Nessun dubbio che questa gente illustrata coli'ascensione al trono imperiale di P. Elio Adriano, provenisse da Hatria nostra, poiché tanto dichiara l'imperatore stesso nelle sue memorie lette da Elio Sparziano, come a suo luogo riportammo. Se tali memorie fossero a noi pervenute, probabilmente ci avrebbero detto che un legionario latino-atriano, fors' anche il capo del contingente latino, fosse partito con P. Cornelio Scipione alla riconquista delle Spagne e che questa felicemente compiuta, rimanesse colà nella colonia d'Italica, fondata appunto da Scipione per premiare i veterani e per consolidare la conquista. Tutto questo accadeva tra il 210 ed il 205 a. C., allorché il futuro vincitore di Zama s'imbarcava coi suoi (tra i quali doveva essere il nostro Hatria, proavo dell' imperatore) su 30 navi, avendo a suoi legati C. Lelio ed il propretore M. Giunio Silano, e sbarcava a Tarracona con non più di 10 mila fanti e mille cavalli, guerreggiava per 5 anni, riescendo ad espellere i Cartaginesi dalle Spagne.
Gens Hatria.