812 LIBRO V - CIVILTÀ E COLTURA ATRIANO-ROMANA
cana dell' imperatore Settimio Severo. Ma noi non possiamo dubitare della sua appartenenza ad Atri, stante la sua iscrizione alla tribù comiziale Mecia, propria di Atri. L'epigrafe che la riguarda è di buone lettere antiche, e fu scoperta nel territorio di Basciano, prossimo al percorso della via Salaria. Eccola :
C • SEPTIMI • e-
MAI-LUPI L • ATTIAE • M • F
VXORIS
Iscrizioni falsificate.
Il Mommsen, tra quelle che ci riguardano, ne annovera tre di tali epigrafi. La loro falsificazione è sì evidente che non può dubitarne il meno esperto epigrafista. Però colpisce il fatto che tutte e tre si riferiscono a personaggi della gente Pompeia. Del che, a mio vedere, due spiegazioni possono darsi : 1' una, che i falsificatori abbiano interamente inventato; l'altra, che abbiano avuto presente qualche memoria autentica non giunta fino a noi. Di quest' ultima opinione appare anche il Mommsen, il quale pensa che il contraffattore abbia alterata l'epigrafe 5024 del suo Corpus nella prima falsificazione e la 5018 nell i seconda. Non potrebbe il falsario, o meglio i falsarii, averne alterata anche una terza, andata dispersa, nella quale parlavasi dei Pompei ?
Ora ecco le epigrafi dannate :
la Tempore Pompei Strabonis fuit Hadria Romannr. Colonia. Quo tempore rendita fuit Egnatio Equiti Romano.
(Rosati, circa il 1636 - Ms. Sorricchio, Mon. atr., v. V); 2a P. Publicius • Sexti ¦ Pompei • Filii• Magnus ¦ Scriba. (Rosati, ivi);
3a Sub Gn. PMP, inciso a grandi lettere in un dolio eli Basciano (Corp. Inscr. Lat. IX, 662).