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Apruzio: nè taceremo inoltre, che tale utilità, riconosciuta anche da dotti membri di società storiche, ne indusse qualcuno a spronarci in siffatta impresa.
Ciò detto per spiegare l'intento nostro, accenniamo ora ai criterii da noi adottati per porlo in atto.
Noi dividiamo il presente lavoro in due parti: la prima locale della contea di Apruzio, ove considereremo questa sotto i varii aspetti: onomastico, topografico, storico, amministrativo e giuridico, e l'altra personale dei conti di Apruzio, nella quale narreremo di questi i latti in ordine cronologico e genealogico (quando ne appaia il nesso). Di tutto poi facciamo un sommario compiuto, il quale mentre da un lato è l'analisi di ogni parte dell'opera, dall'altra è la sintesi ordinata e metodica di tutto il contenuto della medesima; e cosi agevoliamo insieme ogni opportuna ricerca.
Per far poi, che il nostro studio riuscisse meno imperfetto, che per noi si potesse, abbiamo consultato non solo tutte le opere a noi note antiche e moderne utili all'uopo e, per le prime, nelle edizioni più recenti e critiche, ma anche gli archivi locali e i più importanti del eli fuori, siccome quelli del Vaticano di Roma, di Stato di Napoli e di Montecassino, non che i codici manoscritti della biblioteca Vaticana, trascrivendo dal primo le lettere papali intorno agli ultimi conti di Apruzio e dall'ultima i documenti, che la nostra contea riguardano nel celebre originale regesto farfense, che