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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   a) Dznoininazioni varie.
   5
   nella suddetta « Dissertazione», terminano sempre con 1' « Actuin in Aprutio ». È questo l'argomento più valido, giacchò appare impossibile, clic tanti atti pubblici e solenni si datino sempre col nome della regione e non nini con quello preciso del luogo, ove si sottoscrive. Nè la parola Internimi r.s apparisce mai nelle date, sibbeue nel corpo del documento quale un luogo posto entro la città, siccome dicemmo nello scritto citato. 4. Allorquando poi negli atti si voleva indicare, per maggiore sicurezza dei medesimi, altresì la regione, al nome di questa si accompagnava quello del luogo determinato. Così nell'alto farfense del 7(>7, che noi riportiamo in fine (doc. 11), si legge: «Actuin in Sabinis ad S. Mariani», cioè nel monastero di Fatto. E se si voglia proprio un esempio locale, che fa più al caso nostro, citeremo dal sunnominato cartulario (1) una composizione del vescovo apru-tino Pietro III del 1058 terminante con queste parole: « Actum in Aprutio, in loco Castri ad S. Flavianum » ora Giulianova. 5. Due documenti riferiti dal l'olidori (2). ambedue del secolo xir: il primo è un evangeliario donato « per AVidonem Episcopum Abruptiensem Maiori Ecclesie Civitatis Abruptie»: il secondo è il necrologio della chiesa maggiore di S. Flaviano, oggi Giulianova, ove si parla: «(Snidi Episcopi qui refecit Abruptiam de-« solatam a Roberto Comite Loretelli ». Invano il Palma, sostenitore' della contraria opinione, scrive (8), che non
   (1) Palma, op. cit. voi. I, cap. XXIII, in fine.
   (2) Pouuoui, Anf/rh. fre.ntuue, lib. II, cap. ult. Abbiamo ricercato nella propria sede della biblioteca Barberini a Roma, ove lo vide il l'olidori, e, nella biblioteca Vaticana, ove in quest'anno (1903) è passata per vendita la prima, Evan-geliarii dei secoli xiv e xn e perlino del vii; ma non vi abbiamo trovato la suddetta nota riferita dal Polidori.
   (3) Palma, op. cit. cap. XIV.