l'artI - La contea di Apruzio.
dee d;irsi peso all'espressione di due rozzi vergatori... « che credevano doversi chiamare Abruptia la priuci-« pale o piuttosto unica città del vescovato e della contea « Ahrupticnsc ». Ma, così scrivendo il nostro maggiore storico, non considerò, che quei « vergatori », appunto perchè « rozzi », chiamavano le cose col proprio nome e specialmente poi una città si vicina, siccome era quella di Aprutium a S. Fla viano. Per saper ciò era forse a loro necessaria molta o poca erudizione? (i. I/ultimo argomento ci viene fornito da quegli atti citati dal Brunetti (predecessore del l'alma nella sentenza a prò di Aprutium nome solo di regione) (1), nei quali, parlandosi di Aprutium, si determina questo ora «in loco qui « nominatili* Interamnes » od ora «in loco qui dicitur « Castro ». (Queste dizioni dimostrano, a parer nostro, che nell'antica città, detta allora Aprut.iuni, esistevano due sili particolari e notevoli; uno, in cui si era ristretta l'antica denominazione d'Interumnc* e trova vasi l'episcopio e l'altro, ove probabilmente eransi ridotti gl'Interamniti dopo le devastazioni longobarde, e il quale richiama alla memoria il castrimi aprutieuse delle lettere, di S. Gregorio Magno. Questo specificare i luoghi di una città è per noi un'ultima prova, che Aprutium sia stato allora il nome della moderna Teramo.
A queste ragioni si potrebbe aggiungere una settima traendola da due menzioni della cronica cassinosi'- di Leone Marsicano (2) riguardanti due donazioni del 101f> » favore del monastero di Montecassino di centinaia di moggia di terre, posto però « apud Aprutium ». Anzi, nella prima donazione, tra le cose elargitesi pone « ec-
(1) Brunetti, Mem. viss. abriizz:-.*/, ap. Palma, op. e loc. cit.
:2i Chron. Man. Ccsiiieii. Leuuix Mar.tirani ili Montini. G -rm. /lisi. Scriptorum, toni. VII, p. li 19.