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l'arte / - La contea (li Apritelo.
Marea di Spoleto, nello stesso secolo x, siccome nella donazione del 972 di Gisulf'o principe di Salerno al monastero cassinese di alcuni beni posti « in finibus et per « tinencia de ipsa Marcha do Firmo et de ipsa Marcita «de Spoliti » (1). Dal che appare, che marea talvolta valeva pure ducato; però di solito il primo predicato si attribuisce a Camerino, a Fermo o ad Ancona ed il secondo a Spoleto. Si è perciò che nei documenti di quel tempo il duca di Spoleto è intitolalo « Dux et « Marchio», siccome nel nostro placito del 989 (doc. Vili) e. meglio ancora, nell'altro del lOólì tenuto presso Teramo e pur da noi in tinc riportato (doc. X), ove appaiono « Maream Firmanam et Ducatum Spoletinum ». In ogni modo, come nota il Fatteschi (2), nella seconda metii del secolo xii la Marca anconitana assorbiva in se la Marca di Fermo, ed anzi quel nome estendevasi allora tino a comprendere i contadi di Penne e di Chicli, il quale ultimo, del resto, come abbiamo dello qui sopra, taceva parte del ducato spoletino sin dall'SOl. Si è perciò ancora, che i possedimenti del monastero di Mont.ecassino vengono detti nel secolo xii dalla cronica cassinese (3) « apud Marchiani in 'Peate dumtaxat et «Penne constituti ».
>. Notevole però ò una mutazione di nome, che apparo nel secolo xri, all'epoca della conquista normanna, q;landò cioè vediamo adoperata la voce .1 Tarsia per denotarti quella parto della Marca di Fermo o d'Ancona conquistala dai Normanni e comprendente gran parte degli attuali Abruzzi: e la quale, sebbene apparentemente onomastica e quindi da esser trattata nel precedente
(1) Gattola, op. cit. p. 81. (2 Fattkkoiii, op. cit. p. 12.'!. (.'!ì Leo Ostibn. Chron. Cnxinen.