hi Topo;/rapii.
   capitolo, va meglio posta qui perchè riguarda piuttosto un cambiamento territoriale della vasta contrada, fi cui apparteneva la contea aprutina. CiO rilevasi dal lJher censiuun. della Chiesa romana della line del secolo xii. ove, notando i censi dovuti dal re normanno Guglielmo. Cencio Camerario registra, che quel principe doveva «prò Marsia, quam oecupaverat tempore ipsius Inno-« centii pape, CCCC squifatos ». Cosi pure il ljber prociv-cialis (1), citato dall'Antinori (2) e compilato nei secoli xi e xn, pone, «in Marsia Keatinus, Kureonensis. V'al-« vensis. Teatinus, Pinnensis, Marsicanus». Il Fai)re, il recente e «lotto illustratore del Libr.r ccnsainn ,'ì), intende invece per Marsia press'a poco le attuali proviucie degli Abruzzi: egli, dopo aver detto, che nel iv secolo questi formavano due provincie distinte: il Piceno con Ferino. Ascoli, Penne ed Atri, e la Valeria con Cai-soli. Tivoli. Rieti, Forcona, Amiterno e la Marsiea, e che nell'vm secolo Forcona, Valva, la Marsiea, Aprntiìiiu (Teramo) e Penne erano stati aggregati al ducato di Spoleto, come, più tardi Chieti. staccata nell'801 da-1 ducato di Benevento (¦!). soggiunge, clic però nel secolo ìx comincia a venir fuori ciucila distinzione, o meglio, quella dupli cita di ducati di Spoleto, a noi apparsa nei succitati diplomi imperiali e da noi intesa per l'antico ducalo di Spoleto e per l'altro allora da poco annessogli di Fermo, e che il Fabro sembra qui voler confondere.
   (1) Libri- l'mrinc. ap. Cknxini, Moii. Domili. Pontif. toni. IT.
   (2) Astikoiu, Meni, storiche abruzzesi, voi. il, p. 73. n'a-poli, 1782.
   (3) Paure, /> Liber c.ensuni ite /' Eijlisr roma ine, p. 44, in nota. Paris, 1889.
   (1) Frciikmpkrto, n. 6; ap. Monnm. O'irn. Hist.: SrH-ptores, III, p. 243.