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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

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a cura di Federico Adamoli

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   b) Topografìa.
   17
   abbiamo detto; e la ragione, che il Fabre non si cura d'indagare, come risulta dalla sua qui sotto riportata nota, sembra a noi dover essere quella ovvia dell'uso costante della Chiesa romana di mantenere le vecchie denominazioni. Come appunto essa fa oggi con la diocesi di Teramo, chiamandola, con l'antico nome, « apru-tina», cosi allora per lungo tempo continuò a chiamar «Marsia» la parte della Marca di Fermo conquistata dai Normanni.
   E difatti nella descrizione dei vescovati soggetti immediatamente alla sede pontificia pubblicata dal Ba-ronio (1), e la quale, come corregge l'Antinori (2). appartiene al periodo 1218-1257. sono poste « in Marsia », le chiese di Forcona, de' Marsi, di Valva, di Teate, di Penne e di Apruzio, mentre all'Umbria ed alla Marca si ascrivono quelle di Spoleto, di Rieti e di Ascoli. Fu dunque questa un'estensione, a dir cosi, onomastica pari a quella, che seguì immediatamente dopo quel secolo xm e per la quale il nome del piccolo « Aprutium » si estese a tutto il territorio, che ora comprende le tre Provincie abruzzesi.
   Da tutto ciò si scorgono le varie mutazioni territoriali del ducato di Spoleto e del marchesato di Fermo, detto poi Marca d'Ancona e rispondente in gran parte, all'antico Piceno e nel tempo stesso la permanenza in
   quii ili ocriiparerat tempore Innocenti/ pupe, CCCC xquif'utox. «La Marsiu, dernière consuète, donnait son noni si la prò •< vince trans Piscarium, par laquelle la eonquéte avait c-om-inencé. Mais ce sous du mot Mursia ne parait guère s'ètre conservò que dans les documenta d'origine roinninc. Fut-ce simplement une tradition de. chancellerie, v eut-il qùclque intention politique, je ne sais».
   (1) Baronio, Annui, erri, ad an. 1057, mi. 1!), 2.'!.
   (2) Antinori, Meni. xtor. abruzzesi, voi. II, p. 107.