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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

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a cura di Federico Adamoli

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   l'urte I - La contea di Apruzio.
   farfensi riguardanti S. Maria di Cuperseto « in mini-« sterio Troitcnse». Ma questi, bene esaminati, provano piuttosto, ehe que! gastaldato feJ parte della contea di Fermo: giacché nel diploma di Corrado I del 1027 (1) si dice chiaramente «in Comitatu Firmano: Curtom « S. Marie in Cupresseto. In Comitatu Aprutiensi curtem < S. Lucie etc. ». Inoltre è uopo tener presente, ehe nella contea aprutina appaiono i gastaldi, come vedremo più innanzi (§ 39), non quali governatori di distretti o ga-staldati, sibbene quali magistrati fiscali del Conte di Apruzio.
   9. F notevole intanto, che i confini della contea apru-ziense oltrepassavano, prima della conquista normanna, il Tronto, comprendendo MonsanpolS e Monte Donneilo nell'ascolano, appunto come oggi quel primo paese appartiene, violando, a dir così, il limite naturale, alla diocesi di Teramo. Difatti la donazione di Carbone, che Leone d'Ostia (2) chiama Aprntiennis ed il placito del 10(!> riportato dal Palma (3) dice « Corbo de ipso «Monte S. Pauli», Mon-sanpolo cioè, e che esso Cor-bone fece in Teramo (actum in Aprutio) nel 1050 a favore del monastero di S. Benedetto al Tronto, suona cosi: «de res proprietatis meis, que mihi Abrucci in he-« reditate eius. Est ipsa res mea in territorio Apruciense, « et in territorio Firmano » (4). A ciò soggiunge opportunamente il Palma (5): «In tal modo si rende chiaro
   (1) Cf. Fattescht, op. cit. Append. docum. 91. Il Muratori lo pone all'anno 1027; il Fattesela (in nota. p. 12.ÓÌ dubita di questo e anche dell'anno seguente 1028, lasciandone il giudizio ai più periti.
   (2) Lko Oktien. Chron. Canili, lib. II, cap. LXXII.
   (3) Pai.ma, op. cit. voi. I, cap. XXIII.
   (4) Gattola, op. cit. p. 14(>.
   (5) Palma, op. cit. voi. T, cap. XXII, in fine.