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Parti' I - Ijii contea di Apruzio.
aprutina e che specialmente a noni era limite il Salino, siccome chiaramente il mostra la bolla di papa Anastasio IV dei Si di novembre del 1153 determinante la circoscrizione di essa diocesi con quella frase, « usque « ad rivum qui deeurrit iuter Esculanum Comitatum, « et Aprutium ». Poi il Tronto c qualche tratto più oltre, entrandovi Mousanpolo « usque trans fluvium Trunti », e gl'immutabili contini, come li chiama il Palma (l), ad oriente l'Adriatico e a mezzogiorno il Vernano: «et per « littus maris, usque ad linvium (romani». Il limite ad occidente e non meno naturale era la catena degli Appennini.
Le parole poi della bolla anastasiana, che noi stessi togliamo da un codiiie sebbene moderno della biblioteca vaticana(2) e chequi riferiamo letteralmente per la loro importanza topografica, suonano così: «Qui videlicet « tines a capite Domani per ipsam summitatem Montis (3) « usque in rivum qui deeurrit inter Escolanum (4) Co-« mitatum et Aprutinum et per Carrufam usque trans « fluvium Tronti ad contìnium quod ibi decernitur, et « usque. in Mare, et per littus Maris usque in fluvium « Gromani esse cernuntur». Il Earaglia (5) stima che la riviera fra il comitato aprutino e l'ascolano sia il Castellano, del che si persuade agevolmente chi dà una occhiata alla nostra carta topografica.
(1) Pai.ma, op. e loc. cit.
(2) Bibt. Vatic. Codex lat. Vatic. «120, ps. 1,'fol. 5.
(3) Nella copia presso il Palma (voi. I, cap. XXVII) leg--•esi montimi)., mentre nell'UotlEl.li (Italia sacra in ApruHn.) .si ha monna.
(4) In Palma (ivi): Eseulanum.
l'i) Far AG LIA, Saggio eli Coro//, ahruzz. media:'e. p. 48. Napoli, 1892.