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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parti' I - La contea di Apruzio.
   costoro appartenevano dunque a quel ducato anche prima di questa campagna; e allora come se ne può ile-durre, che solo nel 739 divennero stabile parte del ducato di Spoleto? Noi per verità ci siamo limitati a parlare della nostra regione: ma il non aver distinta la conquista di questa dall'altra delle contrade sunnominate può ingenerare qualche esitazione. Perciò noi qui chiariremo meglio il nostro concetto, analizzando accuratamente il testo ed il contesto del Libar pontificali.*. Prima di tutto considereremo il tratto ora addotto, e. dopo avere ammesso, che veramente in esso si parla di paesi riconquistati e che quindi i quattro territorii summen-tovati dovevano, prima della campagna, far parte del ducato di Spoleto, come giustamente stimò il Palma (1), (che però erroneamente aggiunse al testo Civita* Iute-ramnrnsium) e coinè stima il Duchesne nella breve nota da noi testé riportata, dopo aver ammesso, diciamo, tutto ciò, rifletteremo, che da una parte il testo, nel parlar di sottomissione, si arresta a Penne e non va oltre; e perchè? Perchè i fines del ducato di Spoleto terminavano là, e, come ben dice il Duchesne, ne formavano la parte orientale c quindi il racconto della riconquista pur là dovea linire. Ciò per una parte: per l'altra poi in un altro luogo del Libar (2) si mentovano intorno allo stesso tempo « otnnes habitatorcs tain Ducatus Firmani, « Auxiinani, et Anconitani », notoriamente greci in quel tempo. Che ne traiamo noi? che la parte marittima, o molto vicina al mare, siccome la contea aprutina, parte allora del marchesato di Fermo, era rimasta nel dominio dell'Esarcato e che in quell'epoca, come poco stante la stessa Ravenna, divenne preda longobarda. Difatti, come
   il) Pai.ma, op. cit. voi. I, cap. XV.
   (2) Lib-r pontifir. suddetto.