Parte l - La contea di Apruzio.
farsi distinzione di leggi tra un paese e l'altro, e' inducono a reputare la contea aprutina sia considerata in quell'atto parte del ducato di Spoleto.
Il secondo documento, che noi addurremo, è l'ordine, dal Gattola (t) riferito, con cui Ildebrando, primo duca franco di Spoleto, nel 782 donò al monastero cassinese « Curtem in territorio Civitatis Pennense... olivas in «Trunto loco qui dicitur Tri-talias » ecl alcune case «in territorio Marsicano... quas fuere Ageinundi. et prò « sua infidclitate perdidit... data iussio Spoleti in pala-« tio, anno Ducatui nostro, in Dei nomine nono ». Qui, se non è nominatamente mentovata la contea aprutina, è però chiaramente indicata, specialmente con la frase « in Trunto ».
Continuiamo intanto la serie, citando sol que' documenti, che parlano della nostra contea. Cosi l'imperatore Ludovico II confermò ai 15 di ottobre dell'874 al monastero di Casauria i beni posti « per totani Penta-« polim, Tusciam, et Spoletinuin Dncatum atque Came-« rinam Comitatnm, nec non ctiain Firmanum, Ascula-« nuin, Aprutinum, Pinninum, etc. » (2). Ludovico III ai 21. di ottobre del 917 confermò allo stesso le terre in Roma «nec non et Pentapolis, Tusciae, Spolitini Duca-* tus, Camerini Coinitatus, atque Firmini, Ascolini, Apru-« tini, Pennini, seu Teatini finibus positas » (3). In un nitro privilegio del 953 dei re Berengario ed Adalberto del l'archivio cassinese, e riportato dal Gattola (I), si conferma il possesso dei beni tenuti dal monastero benedettino di S. Angelo a Barrea. posti «infra ambobus du-
(V, O atto la, .Iw.w. ad Hiat. Canin. ad an. 782.
(21 Chron. Casaur.
(3) Chron. Casaur. p. 823.
(4) Gattola, op. cit. voi. I, p. 74.