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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

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a cura di Federico Adamoli

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   Parte I - La contea di Apruzio.
   monastero di Casauria il possesso degli antichi beni, fra cui. « in Comitatu Aprutino Castram Guardiae, Ca-« stellimi vetercm Monaciscum » oggi Castelbasso (1).
   Ma qui dobbiamo arrestarci un momento sulle questioni clic, intorno alla conquista normanna della « Pro-«vinciam illam propc Romanos tìnes » si fa il Fabre (2), cioè quale questa si fosse. Ei la scioglie nel senso, che quella fosse la Marsica, ch'egli chiama l'altopiano (plateau) (.logli Abruzzi, pure ammettendo la conquista del littorale adriatico, ove giaceva in gran parte la contea aprutina. Difatti l'occupazione di questa è indubitata e bastano a provarla i tre documenti, che esamineremo al proprio luogo e che qui solo accenneremo: una sentenza del 1L4M liei conte Roberto I di Apruzio (n. XV. § 7). ove questi appare con altri giustiziere «domini «vegis», cioò di Ruggiero I (v. nostro doc. XVII); una lettera del 1172 (doc. XIX) del re Guglielmo II al nostro conte Rinaldo I (n. XIX, § ;>) « tidcli suo»; ed inline il catalogo dei feudi normanni (doc. XVIII; compilato, giusta il Capasso (3), tra il 1154 e il 1161, in cui il suddetto conte Lioberto 1 appare possessore di feudi «in demanio a domino rege», ch'era allora Guglielmo 1 (f 11 (iti). Quindi la cosa ò chiara per quel che riguarda le « acquisitions sur le littoral de i'Adria-«tique», per usare le parole del Fabre (1).
   20. Divenuta la contea aprutina parto del nuovo stato normanno, essa continuò ad esser governata dal proprio conte, come prova il succitato catalogo feudale. Quivi difatti non appare alcuna divisione di provincie; ma solo da una parto la grande distinzione del regno
   (U Chron. Crinalir. p. 890.
   (2) Pabulo, Lì u JÀber Cenatami r, cit. Nota a p. 44.
   (;3) Capasso, Sid catalogo de'feudi iiormanni. Napoli, 1870.
   (4) Paure, op. cit. c loc. cit.