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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

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a cura di Federico Adamoli

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   c) Storia.
   43
   nelIi (1) sono dello stesso avviso. Il Palma (2) la pensa in modo contrario, specialmente perchè (e questo, sebbene negativo, è il migliore argomento da lui addotto) non vi ha nessuna prova che alcun giustiziere, sia dimorato in Teramo Noi aggiungeremo per parte nostra, che l'essere fissata Sulmona nell'addotta costituzione f'redericiana del 1234 qual sede delle curie semestrali abruzzesi, mostra chiaramente, che, almeno pochissimi anni dopo l'instituzione delle provincie, era stabilita la residenza, se non proprio del giustiziere, del suo tribunale, in una città diversa da Teramo.
   Ragioni più persuadenti dell'estensione di quel nome propone il Palma (3) nella maggiore ampiezza della contea aprutina di fronte alle altre comprese nel nuovo Giustizierato, nel trovarsi la medesima alla frontiera del regno e nei l'esser frutto della conquista normanna sullo stato papale nell'antecedente secolo. Tale divisione, però non durò a lungo, giacché nel 1273 Carlo I d'Angiò. con decreto citato dal Giustiniani (4) e dal Minieri Riccio (5), suddivise la troppo vasta provincia Apvatii in due altre ci tra ed altra Piscariam. Ma ciò non riguarda propriamente la storia della contea aprutina, entrata allora già nella nuova circoscrizione, e quindi non più esistente. Con questa dunque ebbe fine la nostra contea e- con questa quindi chiuderemo noi qui il capitolo della sua storia.
   (1) Romanelli, Scoperte frentane, toni. I, cap. I.
   (2) Palma, op. cit. voi. II, cap. XXXIII.
   (3) Palma, op. e loc. cit.
   (4) Giustiniani, Diz. stor. delle du ¦ Sicil' -, toin. I.
   (5) MiNtuiir-Riecio, Il r.vjiio ili Carlo I d'Augii' nel l'J73, p. 54. Firenze, 1875.