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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   54 Parte I - La contea di Apruzio.
   persona de! conte Anione proposta dal Hartmann è giusta, come vedremo più innanzi (n. I, § 2).
   26. Ma tale giurisdizione, diremo cosi, straordinaria e rispondente allo stato di disordine e minaccioso d'incursioni longobarde, a cui era allora esposta questa parte centrale d'Italia, continuò in seguito? Si deve supporre, che quella certa tregua nelle commozioni del tempo, clic permise nei primi anni del secolo vii il riordina-nainento ecclesiastico manifestatosi dalla scelta del nuovo vescovo aprutino fatta da S. Gregorio (1), consentisse altresì il riordinamento civile del nostro territorio: ma di tanto non abbiamo notizie dirette, nò quindi possiamo andare oltre di questa semplice ipotesi e tutt'al più potremmo considerare vigente fra noi siffatta giurisdizione fin press'a poco alla stabile occupazione longobarda della contrada aprutina seguita, come abbiamo sopra dimostrato (§ 14), nel 739.
   27. Passiamo perciò a dir qualche cosa dell'autorità comitale sotto i Longobardi. La prima menzione documentata di un territorium ajprutiense, se non proprio di un comitnfns, voci del resto equipollenti, appare nel 767 (doc. II). Quindi noi possiamo ammettere agevolmente in questo territorio l'esercizio della podestà comitale nel senso longobardo: la quale, come ben la compendia il Bethmann-Hollwcg (2), consisteva nell'amministrazione civile, ossia giudiziaria e militare, o personalmente o coi propri ufficiali (de'quali parleremo anche man mano che i nostri locali documenti ce li presenteranno), e con la stabile residenza e corte (curia) in una città fornita del proprio territorio (iudicìaria). 13 in tale condizione
   (I) S. Grku. Ep. cit. XII, 4.
   12 Bethmanx-Hou.wkik Urspruuy dir lombari I. Sfaedte.-freiheit, p. 62-64. Bonn, 1S46.