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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

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a cura di Federico Adamoli

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   e) Giurisdizione.
   59
   il cobite Attone, da noi detto I, del citato placito del 97ti, sia de Aprutio. Soggiungeremo inoltre, che questi ga-staldi sono nominati dopo i giudici; ciò che dimostra, che questi erano di maggiore importanza e conferma, che i nostri gastaldi erano ufficiali finanziari.
   40. I giudici poi, che assistevano ai placiti, sono nominati quasi in tutti quelli riportati fra i documenti dell'appendice.. Talvolta, come vedremo per gli scabini. i giudici la facevano da notai, siccome quel Pietro « no-« tario et iudice », che rogò il placito del 989 (doc. VIII).
   41. Gli scabini, che, secondo il Saleilles (1), non sentenziavano, ma applicavano caso per caso gli articoli della legge, noi gli abbiamo considerati altrove (2) nel senso municipale di rappresentanti della città. Se non che quel Perto scabino «de parte regi», che appare nel suddetto placito del 976 (doc. VII), potrebbe essere uno di quegli «Scabini Comitis» mentovati dal Beth-mann-Hollweg (.'!) e i quali assistevano i conti ne' giudizi. Tra noi gli scabini appaiono anche come notai, siccome queir « Aldo Scabinus et Noiarius », che rogò il placito del 976 (doc. Vili.
   42. Gli sculdasci, di cui fra noi un «Tresidius Senl-« dasius de Aprutio » appare come assistente ad un placito delI'897 (4), rappresentavano il conte nelle singole parti della contea (5). erano giudici minori (6) ed esigevano tributi e prestazioni.
   (1) Raymond Sai.kit.mm, Dii ròte dea Seahins et drs No-tabl-s dans le.s Tribunnu.r Caroli ngiens, in Iieruehist. a. ISH9, p. 286 e sgg.
   (2) Fr. Savinm, Il Cam. ferain. cit. cap. Vili, § 5.
   (3) Bethmann-Hollweu, op. cit. p.    (4) Ui ìhei.li, ltaha saera, iu A/*rutin.
   (5) Bethmann-Hot.lwko, op. cit. p. 27.
   (6) Hkoel, op. cit. p. 202, 312.