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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Sulla stirpe e sede loro.
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   conti solo nel!'ordino cronologico e produrre in fine di loro un albero genealogico un po' interrotto.
   5. E vero, come abbiamo detto nel capitolo del governo comitale (fi, § 28), che solo nel secolo xt le contee cominciano ad essere di diritto pienamente ereditario e che neppure gl'immediati superiori de'conti aprutini, i duchi di Spoleto, furono ereditari, su che s'intrattiene, a lungo il Fattesela (1): ma è pur vero, che questa era una regola generale, che dovea patire eccezione; giacché noi veggiaino (se. non pure nel secolo ix il conte Adalberto (n. II) ) certo nel secolo x ereditari i conti Attone 1 e Attone III, avo c nipote (n. VI e VIII), prima insieme dominanti o poi il secondo successore al primo.
   (i. Ma un altro lato della storia de' nostri conti deve interessarci; quello della residenza, la quale non appare con costanza e sicurezza ne' superstiti documenti loro. Certo la sede ordinaria de' conti era ne' primi tempi la città capoluogo della contea, ove dimorava pure il vescovo. finché almeno durò fra essi la concordia. Ma quando, come abbiamo veduto nel capitolo del governo (il. i? 31), nella città prevalse il potere del vescovo (il che. per noi segui verso il principio del secolo xii), il conte non potea, salva almeno la sua dignità, rimanervi, e cercossi quindi piti conveniente sede in qualcuno dei suoi castelli. Si è perciò, noi crediamo, che gli atti dei conti aprutini dei secoli t.\ e x (2) hanno Vin timi in Aprutio, ossia la data di Teramo, e quelli successivi recano diverso luogo, siccome il placito del 1108 (doc. XIII). dato da S. Flaviano, oggi Giulianova, oppure non hanno indicazione di luogo, siccome l'atto del 1118 (doc. X1V>
   (1) Fattkschi, op. cit. p. 55 e. 115.
   (2) Cioè degli anni 894, doc. IV; 926, doc. V; 976, doc. VII; 989, doc. Vili; e 990. doc. IX.
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