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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

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a cura di Federico Adamoli

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   Parte II - I curiti di Apruzio.
   o i due del 1140 (doc. XV e XVI). Argomentando dunque, che i conti aprutini avessero lasciato l'antica cittadina residenza intorno al principio del secolo xi, quando cioè i documenti noti cominciano a datarsi fuori la città di Teramo, noi dovremo domandarci: ove posero essi la nuova sede? o meglio, ove vagavano? In ogni modo noi non possiamo ora determinarla, sia perchè scarseggiano i documenti, e sia perchè quei pochi, che ora abbiamo, variano per l'indicazione del luogo o sono placiti fatti in aperta campagna e quindi fuori della solita residenza.
   Nonpertanto il Sorricchio nel suo « Comune atriano» (1) tenta dar loro tale residenza in Atri, solo perchè questa città appare nel catalogo normanno del secolo xii fra i principali feudi (di 10 militi) diretti del conte Roberto I di Apruzio e perchè questi non potea dimorare in Te ramo, sede del vescovo. Ma tali argomenti non bastano, come ognun vede, nè per togliere il dubbio sulla vera e stabile sede de' conti aprutini in quell'epoca e molto meno per provare ch'essa sia stata Atri; e di vero da una parte altri feudi di pari valore, cioè di 10 militi, quale S. Flaviano. si annoverano come posseduti direttamente dal conte Roberto in questo stesso catalogo i^loc. XVIII). e dall'altra parte il non essere allora a Teramo la sua residenza, se basta a dimostrare l'incompatibilità di questa con la dimora de) vescovo, non basta a provare che la sede comitale trovavasi ad Atri: e difatti manca ogni prova diretta per tale residenza, non esistendo nessuna carta comitale con la data di Atri. Se si voglia trovare, se non una prova, un indizio, che qualche volta (come fecero più tardi i duchi di Atri,
   (T Soiiiticcmo, li Comuni' atriano nrt xiiì e xir se-.oto. pp. 10, 11, l'i e 19.