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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   II. Lodi/ino.
   71
   II. LODOINO
   Sommario: 1. Appare in due carte dell'891 e dell'894 solo come padre del conte Adalberto. - 2. Può considerarsi, se di sangue longobardo, come stipite della casa De A/jrutio. -3. La forma del suo nome appare con lievi varianti.
   1. Costui è noto solo come padre del seguente conte aprutino Adelberto nei documenti dell'891 e dell'891, che esamineremo al luogo del figlio. Ma egli non ò quivi mentovato con titolo di conte, nè quindi noi possiamo ritenerlo come tale, tanto più che allora i conti ancor non erano legalmente ereditari.
   2. Potrebb'egli però considerarsi come stipite noto della famiglia, probabilmente longobarda, dei conti de Aprutio; potrebbe, diciamo: se quel che abbiamo detto sull'origine della medesima nell'apposito capitolo è ben fondato.
   3. Il nome di costui non appar chiaro dalle varie lezioni dei due documenti, i cui originali ora più non esistono. Difatti l'Ughelli, da cui noi lo trascriviamo (doc. Ili), scrive Ioduini, il Brunetti, come vedremo, Lynduni, l'Antinori ed il Delfico nella loro trascrizione italiana e latina dall'originale, a' loro tempi ancora esistente, Lodoino. Sarebbe da credersi al Brunetti, che copiò dal cartulario e ci appare sempre esatto, specialmente ne' suoi autografi, qual è questo, mentre dell'U-ghelli ò invece a stampa il testo; e si sa che i documenti della sua Italia sacra sono spesso errati. 11 l'alma (1)
   (1) Palma, op cit. voi. I, cap. XIX.