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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   V. Lupo.
   79
   V. LUPO, CONTE DI APRUZIO
   Sommario: 1. Costui portò il titolo comitale e fu figlio del precedente conte Manfredi. - 2. Analisi di un cambio, che egli fece nel 951 con l'abate di S. Angelo a Barrea. -:>. Si esclude dalla famiglia dei conti de Aprutio un Berardo reputato dal Brunetti fratello di costui e che fu solo conte di Penne.
   1. Questi può dirsi sicuramente, conte di Apruzio, sebbene nel documento, che lo riguarda e che analizzeremo qui sotto.il titolo di conte « de territorio Abrucio » si possa riferire così al padre Manfredi, come al tiglio Lupo. Difatti quivi si legge.: « me Lupo lìlius quoddam « Maifredi Comess de territorio Abrucio». Ora il torno della frase deve sì fare attribuire piuttosto a Lupo il predicato, ma non può ingenerare difficoltà il genitivo Maifredi unito al nominativo Comes*. perocché negli atti di quel secolo x tali sconcordanze abbondano. Ma più ancora; il vedersi due volte nell'atto ripetuto il nome di Lupo e, meglio altresì, per la terza volta nella sottoscrizione finale senza il titolo di conte, mentre Adel-berto e Manfredi nei loro atti ci sono apparsi fregiati sempre del proprio titolo, varrebbe ad accrescere il dubbio, che Lupo non godesse di tal predicato. Non pertanto il fatto delle copiose donazioni largite con quella carta alla chiesa aprutina ci deve indurre a crederlo capo de,Ila famiglia e quindi conte de Aprutio, per quanto il diritto longobardo, seguito da'nostri condii quale ammetteva la divisione de'beni paterni eguale fra i tigli maschi e assegnava al primogenito il luogo principale - facesse dare ad un cadetto tanta quantità di beni, da potergli permettere la generosa donazione.