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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   VI. Attorie I.
   guenti considerazioni: 1 perchè, per quel che si è detto qui sopra per Attone a proposito del placito del 976, cioè clic, come Attone giudicava pel vescovo aprutino, cosi Alche-rio pel pennese abate di Casauria; 2 per essere i terreni controversi parte in Ayrntio e parte in l'i mie; 3° inoltre dal vedersi in un placito tenuto in Chieti nel 07» (1:. che il conte Attone, il presente, e Attone suo figlio (n.VlI. § 1) « insimul Couiitibus ci Alkeri conies » decidono una causa su Paterno fra l'abate, di Casauria ed un tal Lupo, noi traiamo, che, mentre quei due Adoni erano « insi-« mul Comitibus » di Apruzio, Alcherio nominato a parte « et Alkeri Comes » non poteva esser conte di Apruzio, ma invece di un altro territorio. Quell'insilimi appare messo proprio per indicare l'unione, del governo di una sola contea nello persone dei due Aftoni, siccome l'.l/-Iceri Comes per additare il eonte di un' altra contea. Questa, è vero, noi non possiamo determinare, nò in quella di Penne, alla quale accennano i luoghi sunnominati della regione pennese, nò in quella di Chieti. ove si tenne il suddetto placito del 97f>. e nemmeno in un altro territorio, per non aver noi alla mano prove dirette. che, di tanto ci assicurino. Ci terremo perciò paghi a ritenere, che Alcherio non era conte di Apruzio. sib-bene di un altro territorio, che non sapremmo ora indicare con sicurezza.
   Fatta questa breve digressione per un personaggio da escludersi, a parer nostro, dal novero dei conti di Apruzio, passiamo ora a dar conto dei documenti, che riguardano Attone I.
   5. Oltre del placito testò accennato del 975, ove At ione ci è apparso col figlio pur nomato Attone « insi-« mul Comitibus» di Apruzio, noi crediamo, v'ha l'altro
   (1) Muratori, op. cit. voi. II, par. II, eoi. 963.