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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   HG Parte. II - I conti di Apruzio.
   pone, Rozzo o Rozzone e con l'assistenza di molti buoni uomini ivi nominati, e sentito Manso, abate del monaste.ro di S. Benedetto, ossia di Monte Cassino, clic, col suo avvocato Gualberto giudice, si querelava contro Leone, Azzo e Gisone figli del fu Lu-pone contrastanti alla cella (ossia piccolo monastero soggetto a Monte Cassino) di S. Angelo a Marano il possesso di alcune terre in Lucone, o Lucuni, e Ponzano ed insieme la rinunzia, che i tre fratelli facevano ad ogni pretesa, i conti, il vescovo e i giudici sentenziarono la legittimità del suddetto possesso e da ultimo i due couti bandirono (« vannierunt ») tale sentenza, comminando le solite pene pecuniarie a chi non la osservasse. Sottoscrissero l'atto i due conti, Porzo (Rozzo suddetto?) e Lupone giudici ed altri sei, che si leggono nel testo. Qnesto, già edito dal Gattola (1), noi riportiamo (doc. IX) non solo corretto da noi stessi sull'originale pergamena dell'archivio di Monte.cassino, ma diamo altresì in fac-simile mercè una tavola fototipica ridotta alla metà del vero.
   (1) Gattola, Hist. Cusiu. voi. I, p. 140.