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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parie II - I conti di Apruzio.
   noi trascriveremo per intero in fine (doc. XI), ebbe luogo a Grasciano «de comitatu Aprutiensi » e fu presieduto da « Domnus Gerardus Comes de Comitatu Ascu-« lano el Aprutiensi » ed inoltre messo di papa Vittore II, con l'assistenza da un lato di Bernardo vescovo di Ascoli e dall'altro di Pietro « Aulicus Iudex » insieme con «Adam longobardo iudice». L'avvocato del nostro vescovo Pietro si lamentava contro l'abate Pietro di S. Salvatore di Rieti occupante il castello di Civitella (ora diruto presso Giulianova), ina questi, rifiutandosi non solo a rispondere, ma anche ad addurre in appresso avvocati con carte e prove che legittimassero quel possesso. ed anzi, insultando il vescovo Bernardo ed il giudice Pietro, ruppe l'adunanza e partissi con le sue genti a spade ignude e volgendo « terribiliter oeulos». Tosto allora il eonte Gerardo, chiudendo il giudizio, dette col bastone, che aveva in mano, il possesso del controverso castello al vescovo aprutino ed emise il solito bando contro i violatori di tale sentenza. Rogò l'atto il notaio Pietro nel luglio del 10.>7, dell'lla indizione, in presenza dei testimoni Conone, Gisone. figlio di Gisone, di « Acti «filii Actonis», di Trasmondo figlio di Pandolfo, di Gi-silberto di Odetnondo e di altri molti; e da ultimo lo sottoscrissero « Gerardus Comes » e « Petrus Aulicus «Iudex ».