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Parte II - I conti di, Apruzio.
Casanova pure nel Pennese, cui S. Bartolommeo andò più tardi sottoposto, trovasi ancora oggi fra i manoscritti del Brunetti (1). Di tale copia, venuta pure nelle nostre mani, ci varremo qui noi anche per Ugo. Ivi dunque si narra che « Normandorum quidam vir no-« bilis Hugo Malmozzettus omnes provincias istas, nutu «divino, sui subdidit dominatui... Septem filios, quos « habebat, statuit Duces et Comites » (2). Se il cronista avesse nominato i figli e le regioni assegnate al governo di ciascuno di questi, noi sapremmo forse chi fra loro avesse avuto il nostro territorio: cosi, come suonano quelle parole, dobbiamo restarci paghi alle notizie, diciamo così, generali del governo tenuto dal Mal-mozzetto di quelle tre contee. E ciò pel fatto dell'invasione: in quanto poi al governo del medesimo, sappiamo dallo stesso cronista, che Ugo protesse il convento di Carpineto e che a lui ricorsero i monaci per avere l'abate, il quale poi «suo Consilio», cioè di Ugo. ottennero in Giovanni preposto dei benedettini « Ecclesie «septem fratrum de Aprutio», cioè del convento presso Mosci ano S. Angelo. E l'autorità del Malmozzetto durò non breve tempo, giacché intorno al 1091 egli attese a provvedere di nuovo abate il monastero di Carpineto. «co quod Dominus erat huius Monasterii », soggiunge il cronista (il). Non sappiamo però se tale signoria du-
;l) BRtxiiTTi, Meni, abruzzesi mas. (Cliron. Carpi urti in catcg. HI. fase. 21). Anche il Palma (St. di Teramo, voi. I, cap. XXIV) ha usufruita questa cronaca, dicendo sua la suddetta copia, c ciò perchè egli possedeva i mss. brunettiani. Noi ne abbiamo estratta la parte, che riguarda i conti aprutini, e la riportiamo in fine (doc. XX).
(21 Cliron. Carpinet. cit.
(.'i Ctiron. CarpìU't. cit.