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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   XIII. Enrico.
   10'7
   « tini, che erano succedali al conte Azzo (il nostro Alatone V) loro padre in quel dominio, e che avevano «quattro altri fratelli, Roberto, Guillelmo, Azzo (il no-« stro Attone VI) e Tancredo, i quali n'avevano (1) as-« santo lo stesso titolo. I due primi pertanto, e due degli « altri quattro fra loro, e per gli altri due. o minori, « o assenti diedero e confermarono ad esso Vescovo Be-« raldo, e alla sua Chiesa di S. Ilaria Teramucnse per « rimedio delle anime, c del loro Padre, c de' loro pa-« renti, quanto avevano di giurisdizione, e di potestà «sui beni spettanti a quel Fantolino, e da lui donati «ad essa Chiesa; e così pure quanto ad essi conti e fra-« telli spettava sulle persone, esui beni di Alberzone (?), «di Carlo e di Elperino. Quest'ultimo con approvazione «e ratifica di Corrado tìglio di Conone, e di Conone «tìglio di Guittone, e de' figli loro, giacché a Corrado «e a Conone spettava il servizio di quei tigli di Alber-« zone, così come il servizio di Fantolino per donazione «del Conte Azzo loro padre. Dichiararono che di tutto « la Chiesa avesse possesso libero, e perpetuo senza la « minima inquietudine. Gliene promisero la difesa per « loro stessi e pei loro eredi; e nel caso di contraven-« zione la pena di duemila bizanti. Ricevettero per tale «convenzione dal vescovo cinquanta bizanti di danaro « un'ottima scodella., e un salino (2) d'argento, e i tìgli «di Conone ricevettero parimenti da lui cinquanta bi-« zanti. Intervennero per testimoni fra gli altri Oderisio
   (1) Acciò qui il senso corra d'accordo con tutto il contesto e con la menzione del Brunetti, è uopo leggere «non avevano», mutando n' in non. Difatti appunto gli ultimi quattro fratelli si scorgono in questi atti senza il titolo comitale.
   (2) Saliera?