XIV. Matteo.
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XIV. MATTEO, CONTE DI APRUZIO
Sommario: 1. Fu secondo fratello del precedente Enrico. -2. Appare co' fratelli ne' due atti comitali del 1122. - 3. Presta il servizio feudale per Forcella nel 1128 al vescovo aprutino Guido. - 4. Dona per testamento alla chiesa di Ascoli i castelli di Spinetoli e di Appignano nell'ascolano; conferma di ciò pei diplomi imperiali del 1150 e del 1155. -5. Da questi e da altri atti si arguisce, che Matteo era già, defunto nel 1150, e forse dopo il fratello primogenito Enrico, e che, nemico a' Normanni, era stato da questi bandito dal regno.
1. Costui è nominato col precedente e subito dopo come conte aprutino nei due sopra esaminati atti comitali del 1122, e quindi è da reputarsi senz'altro secondo fratello di Enrico e figlio di Attone V.
2. Egli dunque in essi due atti appare col fratello Enrico conte aprutino, nel primo (n. XIII. § 3) confermante alla chiesa teramana le donazioni feudali e nell'altro (n. XIII, § 4.), oltre che confermante simili donazioni. difensore altresì della stessa chiesa. Tutto ciò quindi, che abbiamo esposto ed argomentato in que' due nostri citati luoghi, dee riferirsi anche a questo conte Matteo, senza ripetere perciò l'ivi già detto.
3. Altra memoria autentica di Matteo possedevamo già nel perduto cartulario aprutino. riguardante il servizio feudale da lui prestato nel 1128 al vescovo di Teramo per Forcella. Il Brunetti (1) ne fa cenno in que-
(1) Brunetti, op. e loc. cit.