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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte II - I conti di Apruzio.
   berlo, perņ solo in quanto egli da questo li teneva. Ma ciņ non mostra ch'egli dal fratello dipendesse pel resto; chņ anzi gli era socio nella contea e insieme con lui giurava protezione al vescovo aprutino, siccome or ora abbiamo veduto. Si noti inoltre, che il complicato diritto feudale d'allora permetteva siffatte dipendenze anche nei maggiori feudatari: e tal caso noi abbiamo osservato poc'anzi nel nostro conte Matteo (n. XIV, § 3), il quale, malgrado fosse il supremo barone nella regione aprutina, pur prestava servizi feudali al vescovo di Teramo. Del resto, in quanto all'eguaglianza dei diritti comitali in tutti e sei i fratelli de Aprutio. abbiamo gią detto abbastanza al luogo del precedente Roberto I (n. XV. § 5), nč accade perciņ qui tornarvi sopra. Se poi vediamo nel secondo giuramento del 1140 questo conte Roberto assicurare i beni, che il vescovo aprutino teneva nelle terre del minor fratello Guglielmo, ciņ doveva seguire, come espressamente ivi si dice, solo quando esse terre fosse.ro venute in potere del maggior fratello Roberto, come del resto noi abbiamo notato al luogo di costui (n. XV, § 2).