Parie II - I conti di Apruzio.
di sei iri due atti del cartulario aprutino c così riportati sullo stesso originale non solo dal Brunetti, ma anche dall'Antinori (dal Palma però non visto), sie.no stati soltanto i due conti Enrico e Matteo, dico espressamente, che « il Brunetti mette in campo un terzo conte «di nome Antonio»; mentre questo storico ha a chiare lettere e di suo pugno la parola « septimus ¦> da noi sopra trascritta e che ognuno può verificare nell'originale manoscritto tuttora esistente.
Ma torniamo alla confusione del nome di Antonio con quello di Attone. Tale confusione a noi appare ancora piùevidentc che non quella da noi rilevata per Attone IV, giacche converrebbe escogitare un settimo fratello fra i già numerosi personaggi così contemporaneamente nominati della casa aprutina. Inoltre è da considerare che il cartulario, il quale aveva parlato de' sei fratelli in due atti a loro cornimi, non poteva tacere del settimo, se questi fosse allora esistito; in terzo luogo la facilità, già accennata, di scambiare, specialmente nella scrittura del secolo XII, il nome di Attone con quello di Antonio, può spiegare agevolmente l'equivoco, in cui a noi sembra esser caduto il Marulli come vi cadde certamente il Muratori, riguardo ad Attone IV, su una lezione che mostrammo (n. IX, § 4) errata della cronaca farfense.
:-ì. Secondo dunque la narrazione del Marulli e la nostra interpretazione, il conte Attone VI dimorò in Terrasanta. al principio del secolo xn per un anno, e chi sa non fosse ciò avvenuto, dopo aver egli preso parte alla prima crociata (1096-1100) e perchè fosse ascritto al celebre ordine cavalleresco ed ospitaliero. de' cui gran maestri ragiona, il Marulli? Certo noi non possiamo assicurare nè l'una nè l'altra cosa, tanto più che da una parte nella lista de' cavalieri gerosolimitan