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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

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a cura di Federico Adamoli

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   Parte, II - I conti di Apruzio.
   contro Ragone e Marsilio di Popolo, danneggiatori forse del monastero di Carpineto.
   5. Intorno a questo tempo, e propriamente nel 1175, vediamo Rinaldo intervenire in una sentenza del maestro giustiziere, conte di Rotella, data contro Rainaldo e Alessandro di Troia e a favore del monastero cassi-nese di S. Angelo a Marano presso Bellante; il che segai perchè il giudizio ebbe luogo nella contea aprutina. Il Gattola (1) riporta quella sentenza con la seguente sottoscrizione di Rinaldo: « f Ego Comes Raynaldus de « Aprutio interfui huie sententie late».
   6. E pare, che il nostro conte fosse anche astuto politico, giacché finché visse Guglielmo II e questi ebbe guerra dall'imperatore Federico Barbarossa, egli si tenne fedele al primo, tanto che i feudi di Coliepagano, di Lempa, di Faraone, di Colonnella e di Garrulo, appartenenti alla contea aprutina, furono compresi in quella di Ascoli, allorché con diploma del Barbarossa de' 18 di settembre del 1185, riferito dall' Ughelli (2) e dal Mar-cucci (3), essa fu donata al vescovo e conte di Ascoli Rinaldo. Vero è che tale donazione non ebbe effetto per que' paesi, che rimasero poi nella regione teramana. Quando poi nel 1189 cessò di vivere il buon re Guglielmo II ed Enrico VI, marito di Costanza normanna, invase a nome di questa il regno, il conte Rinaldo fu pronto a dichiararsi per lui, abbandonando il poco fortunato Tancredi, normanno rampollo acclamato re dal parlamento di Palermo. La cronaca di Carpineto ci rivela nei tratti, che noi riportiamo in fine (doc. XX),
   (1) Gattola, Access, ad Hi st. Casin. voi. I, p. 267.
   (2) Ughelli, l'alia sacra, in Ascili.
   3 Marcitoci, Sai/>/io di cnse ascolane, § 8, se/.. I, n. 30. Teramo, 1767.