XIX. Rinaldo I.
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   il contegno eli Rinaldo in que' frangenti ed insieme i gravi danni patiti allora dal monastero. Riccardo e Federico di Brittoli, signori di Carpineto e suffeudalari del conte Rinaldo, pretendendo quali eredi e discendenti del conte Berardo di Penne, fondatore nel secolo x di quel monastero, come cosa di lor diritto « terram huius ecclesiae », persuasero di tanto il credulo conte, come lo cliiama il cronista. Si fece il giudizio, ma l'abate ebbe torto e Carpineto e Fara furono assegnati ai due eli Brittoli: e qui il cronista con calde e lamentevoli parole descrive la perduta libertà dei monaci egli eccessi di sangue e di saccheggio compiuti dai novelli padroni.
   7. In tanta distretta l'abate ed il cronista si recano dal conte Rinaldo e con le ragioni e coi documenti alla mano lo inchinano a penitenza. Non pare però, che essi stimassero questa sincera, giacché il cronista stesso si recò subito dopo in Lombardia presso il maresciallo Enrico Testa, legato imperiale d'Italia, per informarlo, clic il conte aveva giurato fede all'imperatore ed insieme ricevuto da questo in un rescritto il meritato rimprovero. Il Testa promise tosto, che avrebbe obbligato Rinaldo alla restituzione, ordinando insieme al monaco scrittore, che avesse seguito lui e Rinaldo sino a Rieti, ove difatti impose a quest'ultimo, che ridesse al monastero tutto il mal tolto. Anche il papa Clemente III (1187-119.1) impartì simile comando al nostro coutc, e questo temporeggiando, scrisse ai vescovi di Teramo e di Penne e all'abate di S. Clemente a Casauria di scomunicarlo, in caso si ostinasse (1). Allora, trovandosi il
   (1) Avremmo voluto pubblicare fra i nostri documenti queste lettere papali, traendole dal proprio luogo dell'archivio Vaticano; ma, siccome quivi i regesti de' papi cominciano un po' più tardi, alla line del sec. xn con Innocenzo III, c siccome in altri repertori di quell'archivio, cronologici, mi-