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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte II - 1 conti di Apruzio.
   ponitore ai baroni già seguaci della parte pontificia e a quelli, come ha il cronista Riccardo (1), « praeeipue, « qui sunt in confino Regni », e tra i quali era appunto il nostro Monaldo. Ma è pur uopo considerare, che, se egli avesse preso parte alla guerra pontificia del 1280, sarebbesi trovato già bandito dal regno nel 1239 e quindi non avrebbe potuto essere in grado di ricevere il co mando imperiale di marciare in Lombardia. Non si può quindi andar sicuri della cosa, ma a noi appare più verosimile la prima ipotesi.
   4. L'altra lettera papale del 1252, indirizzata ai figli del «quondam Monaldi de Aprutio», ci assicura, che costui era già passato di vita in esso anno 1252; e dovette morire in terra d'esilio, purché egli non fosse morto proprio nello stesso anno o nell'antecedente 1251. quando, per la dominazione pontificia seguita allora nelle nostre contrade, ei poteva esser tornato in patria.
   5. In questa lettera il nome di Rinaldo non va adorno del titolo di conte. Ma egli fu tale certamente, giacché nell'altra di Urbano IV del 1264 (doc. XXIX) il defunto .Monaldo due volte è detto conte, e. meglio ancora, ivi vien mentovato anche il suo « Comitatum « Aprutii », che gli avea tolto l'imperatore Federico e che più non riebbe la famiglia di lui.
   (1) Rycc. de S. Germano, C/iron. ad ali. 1239.