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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

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a cura di Federico Adamoli

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   XXII. Roberto IL
   153
   XXI]. ROBERTO II
   Sommario: 1. Fu costui secondogenito naturale e. poi legittimato del conte Monaldo. ¦ 2. Per aver seguito la parte pontificia nel regno, banditone e spogliato, fu soccorso nel 12(> 1 da papa Urbano IV coi beni della chiosa ascolana. - 3. Ebbe in compenso della sua rinunzia alla contea aprutina da Carlo I d'Angiò un'annua pensione di venti once d'oro, confermatagli nel 1312 da re Roberto. - l. Non si hanno ulteriori memorie de'figli di Roberto, né se ne conosce il nome. - 5. La costante fedeltà serbata alla parte guelfa, confrontata con la generosità di questa famiglia in tempi più remoti verso la chiesa aprutina, danno un certo indizio della sua provenienza franca, il quale però non può distruggere i varii argomenti addotti per la sua origine longobarda.
   1. Fu costui figlio naturale del conte Monaldo e. col fratello Rinaldo II legittimato nella lettera pontificia del 1252, già esaminata (n. XXI, § 2). Ivi egli appare nominato in secondo luogo e quindi è da reputarsi nato dopo Rinaldo II. Noteremo intanto, che il Brunetti (1) dice Roberto « f'orsau filius» del conte Matteo (n. XIV): ma ciò per l'errore, in cui cadde per avere attribuita la donazione di esso Matteo al 1250, invece che ni 1150, a cui veramente appartiene, siccome esponemmo al proprio luogo (n. XIV, § 4). È dunque sicuro, e per questa ragione cronologica e per la suddetta lettera pontificia, che Roberto, al par di Rinaldo, nacque dal conte. Monaldo.
   (1) Brunetti, Meni. nms. cit. cat. I, n. 3, p. 11.