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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   XXII. Roberto IL
   once d'oro assegnata a «Roberto de Aprutio devoto « nostro » da. Carlo 1 e confermatagli da Carlo 11 per la rinunzia da esso fatta alla regia corte « de iure suo « quod liabeba.t in Comitati! Aprutii », tale pensione, gli sia pagata pel corrente unno della decima indizione, ossia del 1312, intera e libera da ogni tassa. Di qui si scorge, che, appena forse terminati i tre anni del sussidio papale intorno al 12(37, il vittorioso Carlo I d'Angiò (1265-85) assegnasse all'impoverito Roberto un'annua pensione di 20 once d'oro e che questa continuasse per gran parte del regno di Carlo lì (1288-1309) e cessasse poi durante quello elei re Roberto (1309-43). Non sappiamo poi, se tale reintegrazione fosse stata permanente o solo pel mentovato anno. A quante considerazioni deve muovere il lettore siffatta regia liberalità! Come appare sproporzionata ai gravi sacrifizii dalla grande e decaduta famiglia sostenuti per la parte guelfa e, regia! Due anni dopo l'elemosina papale viene questa regia, che poi veramente è un misero compenso della rinunzia ai diritti comitali. E pensare, che allo sventurato Roberto dovette riaprirsi il cuore alla speranza, allorché vide il trionfo dei guelfi e degli angioini a Benevento nel 1266! Possiamo poi agevolmente supporre le premure di Roberto per riavere le perdute signorie; ma egli non ottenne che un'annua pensione dal fortunato vincitore. E qui cade in acconcio la malinconica considerazione del nostro Palma (1): «Sempre è stato un in-« fortunio, egli scrive, il trovarsi nei cambiamenti di « governo spogliato di dominio, sebbene, per glorioso « motivo; ed al re Carlo più de' rancidi diritti premeva « gratificare i cavalieri francesi, i quali lo avevano aiu-« tato a conquistare il regno ». Il Brunetti avea già
   il) Palma, op. cit. voi. II, cap. XXXIY.