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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   A) GUALTIERI DI PAGLIARA, CONTE DI MANOPPELLO E DI APRUZIO (?)
   Sommario: 1. Costui appare nel 1248 con meraviglia conte, di Apruzio. - 2. Con una bolla papale di quell'anno del 1° maggio, a lui diretta qual conte « Manopelli et Aprutii », Innocenzo IV gli restituisce, i beni toltigli nel regno da Federico II. - 3. Con altra simile bolla dei 5 dello stesso maggio quel pontefice gli conferma il possesso di tutt'i beni, che, Gualtieri aveaneJ regno. - 4. Si esamina la l'orma dell'intestazione nel titolo di conte Manopelli et Aprutii» usato a prò di Gualtieri di Pagliara, e trovatala nell1 « et «Aprutii» in diretta opposizione, a tutta la storia, se ne propone la correzione in « Manopelli in Aprutio ».
   1. Prima di tutto noteremo, che noi poniamo qui questo personaggio non per ragione della famiglia, la quale si scorge chiaramente essere stata la di Pagliara, ma per causa del titolo feudale, che sembra, ma che pur non fu di Apruzio. Costui dunque, appartenente alla nota e potente famiglia de l'aliava o de Pallearea, da cui. fra tanti illustri, uscì nel secolo S. Berardo vescovo e protettore di Teramo, e che nell'epoca presente seguiva la parte pontificia, veggiamo ad un tratto apparire fra i conti d'Apruzio,eciò nel bel mezzo del secolo .vili, nel 1248 cioè, quando appunto l'antico conte Monaldo viveva spogliato di quella contea e vagava esule dal regno (v. XX.