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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Kif, Purlf III- I ile Aprutio non della famiglia.
   § 2). Ciņ devo arrecar meraviglia a noi, che sappiamo ambedue. Gualtieri di Pagliara e Monaldo di Apruzio, essere appartenuti alla parte papale e perciņ, come or ora vedremo, privati de' loro feudi dall'imperatore Federico II, e che inoltre conosciamo il territorio della contea apru-tina, mercč la nuova divisione del regno in provincie. essere stato sin dal 1234 assorbito nel nuovo vasto giu-stizierato detto Apratii (v. c) § 22).
   2. Ma passiamo all'esame dei documenti, che riguardano questo Gualtieri. Nell'archivio segreto Vaticano, nel regesto di papa Innocenzo IV abbiamo trovato due bolle dello stesso pontefice. La prima del 1° di maggio del 1248, e elio diamo integramente in fine (doc. XXIV). restituisce al nobile Gualtieri de Fallava, conte di Ma-noppello e di Apruzio Aprati i), e alla costui sorella Gemma, devoti della Chiesa romana, i beni feudali e di altra natura, eh' essi possedevano nel regno di Sicilia, e de' quali l'imperatore Federico II «prņ suo libito» gli avea spogliati ; restituzione, che il papa compiva «praesertim eum regnum Sicilie rege ad presens cn-« reat». Tale vacanza la storia c'insegna esser seguita sin dal 12l.>, per la deposizione di Federico pronunziata nel concilio tenuto in Lione.
   :>. L'altra bolla, dei 5 dello stesso mese ed anno e che pur pubblichiamo in fine (doe. XXV), concede agli stessi fratelli la conferma di tutt'i beni, che per diritto feudale e per altro titolo essi avevano nel regno di Sicilia.
   4. La sostanza di queste due bolle č chiara e semplice ed in tutto analoga alla storia nota. Infatti in esse Gualtieri appare uno de'tanti baroni del regno, che, al pari del nostro conte Monaldo di Apruzio. si erano dichiarati avversi all'imperatore, dopo che costui l'avea rotta col papa. Gualtieri anzi era stato prima a'servigi imperiali, tanto che si scorge logoteta del regno di Si-