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La Contea di Apruzio e i suoi conti
Storia teramana dell'Alto Medioevo
Francesco Savini
Forzani & C. Tipografi del Senato, 1905, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Documento XXl'III.
   '211
   Facto placito scvipsit ego Petrus Notarius ab incarna-tione Domini nostri lesu Chri'sti sunt anni millesimo quinquagesimo septimo, et mense iulii per indictione undecima (1) fcliciter. In presetitia Coni, et Giso tilii Gisoni, et Acti tilii Aetoni, et Trasmondi filii Pandoltì (2), et Odcmondi filio Guidonis, et Gisilberti filio Odemundi, et aliorum multorum astantium, et sedentium.
   Ego Gerardus Comes liane notitia fieri iussit.
   Ego Petrus Aulicus Iudex.
   XII.
   A. 1101.
   Donazione del conte Attone V de Aprutio (?) al monastero di S. Maria di Farfa.
   Dui Ileartto l'i farfa cit. (Homa, 1U92, voi. V, (loc. 1.112. li. 4M) <• ilnll'ori-gioale ili'il.t Bibl. VitUciiua.
   In Nomine Domini. Ab Inearnatione eitis Millesimo CI anno et Heinrici Regis Anno XLV mense. Ianuarii In-dict. Villi. Ego Atto Comes Attonis tilius (Sì spontanea
   (1) Il Palma (Sf. ili Teramo, voi. II, cap. 23), che riporta quest'atto dai mss. del Brunetti, corregge qui 'undecima', certo perchè corrispondente all'anno 1057.
   (2) Il Palma (ivi) ha qui 'Pandulfi'.
   (3) Sebbene qui non si mentovi la contea di questo conte Attone e manchi in fine dell'atto il luogo, pure, per esser Morro c la chiesa prossima di S. Martino nel territorio aprutino, e per l'esistenza nel 1108 e nel 1116 del conte Attone de Aprutio (v. docc. XIII e XIV;, dobbiamo credere trattarsi qui appunto di costui. L'originale regesto da noi stessi trascritto nella Biblioteca vaticana ha con tutt' i nessi « Ego
   Atto Coni. Attonis tilius.....donavi.....inedietatem.....
   unius ecclesie sci Martini que e in vocaliulo ubi dr Morru ».