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Opere Complete
Volume Primo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1912, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   TETTERÀ
   festa dell'intelligenza che godeva del lavoro c ne coglieva i frutti portati dalle arti e dalle scienze, rese ubbidienti ancelle dell'uomo grande riconosciuto loro signore e dominatore.
   Ed Ella, Marchesa, si rallegrava della festa dello zio e vi aggiungeva la nota gentile del suo riso e della sua voce soave. Prima insieme con la sua sorella e poi sola e poi in felice compagnia del suo Antonio che aveva aggiunto al nome stimato e noto Devincenzi quello non meno stimato e noto di Mazzarosa, proseguiva a prender parte all'opera dello zio sempre operoso e sempre sollecito ad aggiungere prova a prova, esperienza ad esperienza e sapere a sapere. Ma il piacere più gradito al glorioso vecchio Ella lo aggiunse quando le voci infantili dei suoi figli gli rinverdirono le speranze degli ultimi anni.
   In altre pagine, altrove l) si è parlato con quella maggiore ampiezza che si poteva e come meglio non si doveva; ma tutto non si è detto, nè si poteva. Un Uomo che era vissuto tanto, che tanti paesi aveva visitati, che tanta parte della cultura contemporanea aveva resa sua li rivelava nella conversazione intima sopratutto. E noi eravamo soliti di visitarlo ogni anno due o tre volte nella sua villa di Cotogna a mare nella state. E che belle giornate eran quelle! giornate, diciamo, perchè capitati in sua casa non c'era modo di uscirne se non la sera tardi. La prima domanda riguardava la Rivista Abruzzese. Intanto l'illustre Uomo si compiaceva di questa pubblicazione. Ecco, diceva: solo nella nostra Provincia vi è un Giornale letterario, in tante non degne distrazioni, è pure qualche cosa che voialtri vi ostinate con grandi sforzi e sacrifìcii di mantenere alta la cultura nel nostro Abruzzo. Intendo, che forse il concorso di molti altri non farebbe male, ma i tempi non consentono
   Vedi Rivista Abruzzese, 1903, fase. VI.