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Opere Complete
Volume Primo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1912, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   xii nFmCA .....................
   questo lusso «Iella fatica solo per la gloria e per l'onore degli studi. Anche i giornali letterari! delle grandi città fanno desiderare ora qualcosaltro. Ricordo i primi tempi della An-tologia; tutti i migliori vi scrivevano, e la più parte gratinante; poi si andò calando, gli ottimi vennero meno, i venuti dopo anche se non valevano quanto i primi, pretendevano una retribuzione che i lettori che sono pochi in Italia non possono dare. E qui una quantità di rievocazioni storiche. Ma 'noi già fummo i primi ad avere un giornale letterario alla fiue del 700: il Giornale del Comi. Durò appena un anno; ma attestava un grande vigore. Luigi Dra-gonetti tentò verso il '35 il Poligrafo: ma poi smise. Ingegno vario, bello quel Dragonetti, mi volle assai bene; lo conobbi quando ero molto giovine. Vi era anche il Filologo in Chieti; trasportato poi in Napoli dal de Virgiliis col nome di A-bruztese. Visse anche, tra Aquila e Teramo, vita rigogliosa di scienze varie il Gran Sasso d'Italia dal '38 al '49 diretto dal prof. Bozzi, l'amico mio dell'età più bella.
   Qui poi l'illustre Senatore ti faceva sfilare tutti i giornali letterari di Napoli e di altre città italiane coi nomi e colla vita dei principali scrittori. E le note di rimpianto non mancavano: certi paragoni tra l'oggi e l'ieri erano sempre cagione di mestizia a lui, che pure aveva accompagnato gran parte della cultura contemporanea nella lunga vita.
   Non si poteva persuadere come 50, 60 anni addietro ogni paese delle nostre Provincie fosse segnalato per un Uomo, che avesse bel nome nel sapere, ed oggi non ci assorgono le grandi città, e le piccole ne sono prive. La cultura intensiva, prendendo i vocaboli della scienza sua, diceva
   sorridendo, non è cresciuta, la estensiva non dà i frutti che dovrebbe.
   Qualche rara volta vi parlava di agronomia, amava farvi