Stai consultando: 'Opere Complete Volume Primo', Giuseppe Devincenzi

   

Pagina (46/478)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (46/478)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Opere Complete
Volume Primo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1912, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!



[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   DELLA SCI ENZA DELLE LEGGI 31
   conciosiacliè l'una in sè racchiude in genere tutte le costituzioni sociali, e l'altra comprende in particolare le locali e
   le temporanee?
   Ma se, generalmente parlando, le leggi non hanno acquistato ancora alcuna certezza e stabilità, ciò diviene dal cattivo metodo come sono studiate, e in ispezialità perchè coloro, i quali danno opera a queste discipline, troppo dispregiano ed hanno a vile alcune altre cognizioni, colPaiuto delle quali solamente potrebbero quelle esser risposte fra le scienze. Non si ha chi ignori come tutte le umane dottrine hanno tra loro un segreto vincolo, che insieme le unisce, e come le une si giovino a vicenda delle altre. Ma se tutte le scienze hanno fra loro un legame, e quasi diremmo una parentela, ce ne ha alcune altresì, le quali sono per modo collegate e congiunte, che o debbousi tutte unitamente studiare, o miglior cosa è che si mettano in abbandono: e queste sono quelle che hanno per scopo la conoscenza dei medesimi obbietti, e che risguardauo ad una medesima generazione di fatti. Noi possiamo rimanerci dallo studiarle insiememente e dal riunirle se staremo contenti solo a nozioni slegate, arbitrarie ed incerte: ma in questa guisa ci è forza di lasciar la speranza di veder quando che sia le nostre cognizioni ridotte a scienza. E se ci facciamo a riandare la storia dell'umano sapere ci si mostrerà a chiare note come questa maniera di conoscenze ha fatto progresso solo allorché sono state studiate unitamente, e che i più strani errori si son veduti quando si è altramente operato. E chi in vero non reputerebbe da poco e malaccorto quel medico, il quale, lasciando dall'un de' lati lo stato di sanità dell'uomo, ponesse ogui sua cura e studio a conoscer solo lo stato d'infermità e di malsania? E a chi non è noto pur troppo i gravi errori, in che i filosofanti son trascorsi per aver spezialmente voluto disgiungere l'ontologia, la morale e le leggi di natura dalla importantissima scienza della psicologia? Ma facendoci qui di bel nuovo più dappresso a ragionare della cognizione delle leggi, non dubiteremo di affermare, che questo studio non può atì'atto stare di per sè, ma che di altre conoscenze ha mestieri per potere G, Devincenzi  Opere Complete %