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Opere Complete
Volume Primo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1912, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   giuseppe devincenzi
   trario me ne rallegro, e per più ragioni, le quali non vo' qui ricordare, ma che facilmente si potranno comprendere.
   Il desiderio di concedere ad una gran società quelle strade temo abbia più contribuito a ritardarne che ad accelerarne la costruzione. Come prima fu stabilito il governo del Re nelle prò vincie napoletane, fu rivolta ogni cura a riunire con una ferrovia quelle provincie e specialmente Napoli con la valle del Po e con la capitale del Regno.
   La linea adriatica si presentava a ciò più acconcia e però io, che allora reggeva il dicastero dei Lavori Pubblici nel Napoletano ordinai che s'intraprendessero gli studi d'una ferrovia dal Tronto a Napoli. Gli studi di una parte della linea erano già compiuti, quelli cioè dal Tronto ad Ortona; già vi aveva de' costruttori, che si obbligavano di costruire nel corso di due anni questo tronco, uno di quelli che richiederà più tempo a cagione dei fiumi, già si era annunziato che il giorno 3 febbraio si sarebbero fatti gli accordi quando tutto fu sospeso per contratto che ebbe luogo fra il conte di Cavour, che allora temporaneamente teuea il portafoglio dei Lavori Pubblici, e Talabot, il quale s'obbligava, senza attendere l'approvazione del Parlamento, a spendere provvisoriamente per le ferrovie napoletane la somma di dieci milioni di lire. Già sono trascorsi quasi sette mesi, nò parmi che seriamente il Talabot si sia messo all'opera. Fo ragione a tutte le difficoltà, ma considero pure che il Talabot prendeva solenne obbligo, e che per non averlo attenuto noi dovremo cominciare a far ora quello che avremmo fatto sin dal mese di febbraio, e che abbiamo perduto ben sette mesi di lavoro, tempo lunghissimo se si pon mente alle nostre condizioni, e omissione deplorabilissima, se si pensa come l'attuazione di tante opere, spandendo il benessere delle classi operaie, avrebbe potuto, se non impedire del tutto, almeno grandemente attenuare i disordini che ora lamentiamo in quelle provincie. Nè è a dire che abbiamo gli studi che quella Società ha fatti durante questo tempo, perocché se non fosse stato sospeso quel primo avviamento, ora non solo avremmo gli stessi studi, ma un non piccolo numero di chilometri di ferrovia già costrutti. Le quali cose