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Opere Complete
Volume Secondo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 487

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

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   Ronditft delift ricchezza mobile per ogni abitante nelle provincia Un provviste di strado, liro 94. Nello provinole quasi senza strade, lire 14.
   Rendita totale per ogni abitante nelle provincie ben provviste di -trad*. liro 174. Nelle provincie quasi senza strade, lire 50. In Inghilterra, lire Sòl
   Finanze. La più parto de' nostri mali derivano dalle nostre basse condizioni economiche.
   Influenza della viabilità sullo finanze.
   Perdita annuale sulle tasse dirette, 357 milioni. Perdita annuale sulle di dogana ecc., 95 milioni.
   Miglioramenti successivi che dalla viabilità derivano alla finanza. Perdita annuale alla finanza 480 milioni. Spese che derivano dall'imperfetta viabilità.
   Per la tranquillità pubblica o per le strade ferrate.
   I prodotti dello ferrovie sono proporzionali allo stato della viabilità ordinaria.
   Ferrovie dell'Italia supcriore, ferrovie dell'Italia meridionale.
   I prodotti delle ferrovie dell'Italia meridionale souo piccolissimi per difetto di viabilità ordinaria.
   La viabilità ordinaria dev'ossero affidata agli interessati loc ili.
   Prezzo enorme dello strado in Francia prima del 1830. [Prezzo attuale delle strade in Francia media chilometrica, lire 5,222. In Scozia, lire 6,215.
   Costo delle strado in Italia. Prezzo medio, lire 25,000.
   In Italia le strade non dovranno costare in media più di lire 5000 al chil.
   Dobbiamo costruire altri cento cinquanta mila chilometri di strade. Spesa da fare, 750 miglioni.
   Possiamo compiere in dieci anni la nostra rote stradale.
   Progetto di leggo sulle strade comunali.
   Infine il Deviucenzi aggiunge allegati e quadri e viene alle conclusioni pratiche con le cifre e i dati positivi.
   Questo studio sulle coadizioni rifulge di molti pregi ed ò uno dei ricchi e più ragionati usciti dalla sua penna. Non solo serba il valore storico, ma anche quello dell'attualità non ostante il molto progredire delle costruzioni stradali in Italia dal 1867, quando scriveva il nostro Abruzzese, ad oggi.