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Opere Complete
Volume Terzo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   GIUSEPPE DE VINCENZI
   cora ai veri bisogni del servizio ed al concetto complessivo delle attribuzioni e dei lavori affidati agli agenti postali.
   Fu allora che nel 1865 venne ideato un nuovo piano in cui, mantenuti fermi i principii generali stabiliti dal decreto del 1860, si corressero gli inconvenienti riconosciuti nel quinquennio decorso, e meglio si definirono le attribuzioni degli impiegati, distinguendo quelle più elevate di direzione e vigilanza dalle altre essenzialmente meccaniche della esecuzione materiale delle operazioni di servizio.
   E, prendendo le mosse dell'addentellato già inserto nell'organico del dicembre 1860, fu diviso il personale in due distinte categorie di cui la seconda, addetta ai lavori puramente meccanici, avesse non una carriera di gradi, ma un progressivo aumento di stipendio in ragione di tempo, e fosse poi del tutto locale, benefizio questo inestimabile per gl'impieghi modestamente retribuiti.
   Basato su tale sistema, il regio decreto del 25 giugno 1865 fissò definitivamente la forma dell'amministrazione, e produsse ben presto i desiderati effetti così in linea economica, come in ordine all'andamento del servizio.
   Finalmente un ultimo riordinamento dell'amministrazione ebbe luogo nel 1870, e fu inteso a raggiungere completamente il grande scopo che i gradi degl'impiegati corrispondessero in modo adeguato alle attribuzioni ad essi affidate.
   Le direzioni compartimentali poi che furono utilissime, forse necessarie, all'epoca della istituzione e per molti anni di poi, potevano essere con vantaggio dell'erario soppresse, e d'altronde la sostituzione ad esse di subcentri provinciali poteva riuscire e fu realmente riconosciuto conveniente allo scopo di ottenere maggiore e più efficace vigilanza in quanto che si sarebbe esercitata più da vicino.
   Ordinando così il ruolo personale che i gradi degli impiegati rispondessero esattamente alle rispettive attribuzioni si conseguiva il doppio vantaggio, quello cioè di stabilire una giusta proporzione dei gradi più elevati, con facilità di collocare ciascuno al suo posto senza richiami e senza ombra di parziali riguardi nella distribuzione degli impieghi,