22 GIUSEPPE DEVINCENZI
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il Regno il trattamento delle corrispondenze, ne favorisse lo incremento, creando nuovi rapporti ed accrescendo gli antichi.
Questa legge che è quella del 5 maggio 1862, sebbene in alcune parti sia stata modificata di poi, stabilì la tassa delle lettere nello interno del regno a 15 centesimi per ogni 10 grammi, se francate, e a 30 se non franche.
La progressione del peso fu regolata in aumento di 15 centesimi per ogni 10 grammi fino a 50 grammi, e al di là di questo peso con aumento pure di 15 centesimi, ma per ogni 50 grammi o frazione di 50 grammi in più.
La tassa della lettera da distribuirsi nel distretto postale dell'impostazione fu fissata a 5 e 10 centesimi, secondo che fosse francato o no.
Questa nuova tassazione delle corrispondenze riusciva indubbiamente meno grave alle antiche provincie, ove prima la tassa era di 20 centesimi; non mutava le condizioni della Lombardia, e, se pareva tornare di qualche aggravio alle Provincie meridionali ed alla Toscana, nelle quali provincie la precedente tariffa postale era più mite, cioè di centesimi 8 V2 (due grana) nel mezzogiorno e di 10 centesimi in Toscana, ciò non era in realtà, giacché le tasse sopradette non si applicavano che nell'interno del regno delle due Sicilie ed in Toscana, mentre la nuova tassa si estendeva a tutte le provincie del regno, cioè da Susa all'estrema Calabria ed alla Sicilia.
Con tutto ciò non ebbe allora a deplorarsi la diminuzione delle lettere e delle rendite, anzi queste incominciarono fin da quell'epoca la progressione ascendentale che sempre si è mantenuta di poi.
Difatti nel 1862 il numero delle lettere impostate nel
regno fu di............K 71.502.779
Nel 1863 salì a...........« 72.543.346
Differenza in più nel 1863 .......N. 1.040.567