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GIUSEPPE DE VINCENZI
si fa Ìli Francia e nel Belgio, e di farlo anche a condizioni più miti.
Ecco segnati qui appresso gli estremi del servizio medesimo nel decennio decorso:
ANNI Numero dogli ageDti rurali Numero dei luoghi solviti Spesa in lire
1861 1870 810 2907 962 3867 87 637 430 637
Venendo a dire delle comunicazioni marittime, giova rammentare come prima della costituzione del regno non esistesse propriamente in Italia alcun servizio marittimo, tranne quelli destinati a congiungere coi possedimenti del continente le maggiori isole di Sardegna e di Sicilia. E questi servizi, come dicemmo, erano i soli che eseguissero corse regolari e retribuite, non potendosi tener conto dei rari viaggi di cabotaggio che alcune compagnie di Genova, di Napoli e di Palermo, venivano tratto tratto compiendo.
Ma, riunite in un solo regno le varie provincie d'Italia, non tardò a riconoscersi la necessità di agevolare le comunicazioni per mare e si strinsero per ciò speciali contratti a brevi scadenze con parecchie società, non escluse alcune estere, fissando viaggi regolari fra Genova, Livorno, Napoli e Palermo.
Venuti a termine poi questi parziali accordi, fu studiato un progetto di regolare navigazione e ne sorsero i contratti colle società Accossato-Peirano, col Florio e col Eubattino.
Più tardi, le vaste proporzioni che assumeva il commercio italiano coll'Egitto, la stabile dimora di una numerosa nostra colonia in Alessandria e la convenienza di preparare la via al passaggio della valigia delle Indie attraverso il territorio italiano, che fin d'allora si vagheggiava come avvenimento forse lontano ma quasi certo, dovendo la via d'Italia riuscire finalmente la più breve, epperò la più conveniente al commercio eoll'Indo China; tutte queste