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Opere Complete
Volume Terzo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   società dei viticoltori
   tffl
   E lo stesso succede colle barbatelle a molti palchi di radici, che debbouo di necessità essere piantate profondamente. Ricordammo come la pianta per vegetare abbisogni che nella terra vi sia una certa umidità. Or facciamoci a considerare che cosa avviene in una pianta, che abbia varie corone di radici a diverse profondità nel suolo. Le pjii superficiali, vi sieno o no delle pioggie, per l'umidità ch& gli strati superiori del terreno assorbiscono dall'atmosfera, giunto il tempo dei calori entrano in vegetazione e vivificano la vite. Le inferiori, se non sopravvennero le pioggie, ed, anche sopravvenute per la non molta intensità del calore, massime se le radici sono profondissime, rimangono dormienti e non si muovono se non quando per le pioggie, più o meno lontane, e per l'accresciuto calore non acquistino le condizioni per vegetare. Quindi a quel primo movimento di vegetazione se ne sovrappone un altro; e siccome molteplici sono le corone delle radici, e svariatisime per quantità e per tempo possono essere le acque delle pioggie, così molteplici possono essere questi movimenti di vegetazione durante tutta la lunga stagione vegetativa. Naturalmente ad ogni vegetazione nuova risponde una diversità di succhi vegetali. E questo caos di mescolanza di succhi diversissimi per differenza di condizioni chimiche e per varietà di elaborazioni organiche, come visibilmente si offrono alla vista dei grappoli di svariatissimo grado di maturità ne' chicchi e fra loro, così per modo snatura quell'umore, che un giorno deve diventar vino, che da ottimo lo tramuta in pessimo.
   Nè queste profonde coltivazioni nuocciono meno alla qualità che alla quantità del vino. Su questo argomento della massima importanza noi non finiremo mai di richiamare tutta l'attenzione dei viticoltori e degli enologi. Io ho preso dei tralci, quanto più simili, dalla medesima vite di una varietà, che suole dare ottimo vino, il Malbeck. Di questi tralci, per esser sicuro dell'identità delle future piante, ne feci delle talee e dei magliuoli.
   Le piante, che ne ho prodotte, sono state tutte coltivate nello stesso terreno e nella stessa maniera, salvo le diversità